Il passaggio generazionale è un processo di trasmissione o di cessione dell’impresa, realizzato attraverso atti inter vivos o mortis causa. Tale trasmissione, temporanea o a titolo definitivo, si perfeziona con l’utilizzo di una pluralità di strumenti giuridici, anche combinabili tra di loro.
Questo processo può essere puramente interno alla famiglia dell’imprenditore proprietario (spesso fondatore), oppure può coinvolgere direttamente i manager aziendali o anche riguardare realtà esterne.
Una notevole importanza riveste la variabile fiscale, che può rendere più appropriata una soluzione rispetto alle altre individuate.
Nei prossimi 10 anni in Italia su quasi 4 milioni di imprese il passaggio generazionale coinvolgerà direttamente circa 500.000 imprenditori e oltre un milione di dipendenti con le loro famiglie. Questi numeri così impressionanti ci fanno comprendere che il passaggio generazionale rappresenterà nei prossimi anni una fase cruciale, per i suoi risvolti economici e sociali, per l’intero paese.
Le statistiche rilevano infatti che meno di un terzo delle imprese italiane sopravvive alla prima generazione, mentre solo il 15% sopravvive alla seconda generazione familiare.
Altre ricerche hanno posto in evidenza che attualmente ben il 43% degli imprenditori ha oltre 60 anni e che di questi ogni anno oltre 66.000 iniziano ad affrontare la fase del passaggio generazionale. Inoltre la presenza di un discendente nel gruppo di comando dell’impresa è pari al 70% dei casi considerati e circa il 68% degli imprenditori è orientato a passargli il testimone.
Tuttavia ben l’80% degli imprenditori ritiene che il passaggio generazionale sia una fase molto difficile da gestire, talvolta impossibile da condurre positivamente alla conclusione con le proprie forze, anche per il fatto che si tratta di un processo complesso e spesso mai affrontato prima , con margini di errore molto stretti e difficilmente recuperabili.
Anche in Europa il fenomeno ha dimensioni rilevanti e la stessa UE prevede che nei prossimi anni, per mancata o errata pianificazione e programmazione del ricambio generazionale, scompariranno irrimediabilmente circa 1,5 milioni di imprese.
La società di consulenza McKinsey ha calcolato che oggi la speranza di vita media delle aziende europee è inferiore a 13 anni, mentre è di 24 anni per le imprese familiari e nel range 40-50 anni per le multinazionali.
Pianificare per tempo il passaggio generazionale è quindi una necessità indifferibile, se non si vuole disperdere rapidamente e inutilmente il lavoro e i sacrifici spesso di una vita intera!
Talvolta il passaggio generazionale tra la fase iniziale di progettazione e la fase finale di realizzazione richiede diversi anni sia per la pluralità dei portatori di interesse coinvolti (l’imprenditore, il successore, la famiglia dell’imprenditore e gli interessi delle componenti dell’impresa nel loro complesso), sia perle tecnicalità da padroneggiare (fattori in primis di natura fiscale, amministrativa, economica e giuridica), sia per i profili psicologici e i delicati equilibri in gioco da parte delle persone interessate.
L’imprenditore infatti considera la sua impresa non solo come fonte di benessere economico per sé, per la sua famiglia e i suoi dipendenti, ma la sente anche come una fonte di prestigio sociale e di auto-realizzazione.
La possibile sovrapposizione dei rapporti aziendali con i rapporti familiari, un naturale attaccamento all’impresa considerata come una propria creatura in cui in fondo immedesimarsi e il rischio di una non esatta percezione delle insidie che si nascondono dietro a una pianificazione senza la completa condivisione di tutti gli attori sono tutti fattori che possono innescare conflitti molto pericolosi.
Situazioni osservate frequentemente sono ad esempio quelle dove la generazione entrante mostra la volontà di insediarsi bruciando le tappe, oppure dove il successore appare poco convinto delle sue attitudini imprenditoriali o anche dove l’imprenditore stesso fatica a cedere la sua leadership.
Gli strumenti per realizzare il passaggio generazionale sono numerosi e talvolta tra di loro combinabili. Possiamo ad esempio citare la cessione di azienda, la donazione, il patto di famiglia, il trust, la holding di famiglia, la scissione, la cessione dell’usufrutto o della nuda proprietà, l’affitto d’azienda, la cessione di quote e altri ancora.
In conclusione il futuro e il benessere delle prossime generazioni dipende dalle scelte degli imprenditori di oggi: la loro lungimiranza è fondamentale per la trasmissione di uno straordinario patrimonio di esperienze, conoscenze e prosperità.